Europe Jazz Network, Regione Emilia Romagna
Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura, Comune di Rimini Assessorato alla Cultura
Comune di Imola Assessorato alla Cultura, Fondazione Teatro Rossini di Lugo
Comune di Castel San Pietro Terme Assessorato alla Cultura, Provincia di Bologna Assessorato alla Cultura
Invito in Provincia, Terre di Pianura, Combo Jazz Club di Imola, TIR Danza di Modena, Naima Club di Forlì
Comune di Dozza Assessorato alla Cultura, Circolo ART-ArteRicercaTeatro, Compagnia Teatrale della Luna Crescente
Comune di Correggio, Ater, Comune di Longiano - Teatro Petrella, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
Ravenna Teatro, ExB Associazione Culturale, Container Club
Ministero per i Beni e le Attività Culturali

* * * SCHEDE ARTISTI * * *

Lunedì 24 febbraio
Rimini, Teatro degli Atti, ore 21
CRISTINA ZAVALLONI/STEFANO DE BONIS DUO
Cristina Zavalloni - voce; Stefano De Bonis - pianoforte

JOHN SURMAN/JACK DEJOHNETTE DUO
John Surman - sassofoni; Jack DeJohnette - batteria

Ad aprire il primo dei quattro appuntamenti di Crossroads 2003 a Rimini è un duo ormai ben rodato che allinea la versatile vocalist Cristina Zavalloni e l'altrettanto creativo pianista Stefano De Bonis. I due, la cui collaborazione ha portato alla realizzazione del bell'album Scoiattoli confusi, combinano l'improvvisazione con i più audaci linguaggi della sperimentazione europea, aggiungendo qua e là un pizzico di graffiante ironia di gusto teatrale. Apparentemente più legata alla canonica matrice jazzistica è invece la formidabile coppia John Surman - Jack DeJohnette: il polistrumentista inglese e il batterista statunitense espandono infatti l'improvvisazione in direzioni sempre stimolanti e sorprendenti. Come dimostra, tra l'altro, il recente album ECM Invisible Nature, registrato dal vivo nel novembre del 2000.


Mercoledì 26 febbraio
Bologna, Container Club, ore 22
"Echoes of MJQ Plus"
DI PUCCIO/BIRRO/GHETTI/FABBRI QUARTET + special guest PIERO ODORICI

Piero Odorici - sassofoni; Alessandro Di Puccio - vibrafono; Paolo Birro - pianoforte; Paolo Ghetti - contrabbasso; Alessandro Fabbri - batteria produzione originale
in collaborazione con Container Club

L'inconfondibile, raffinatissimo sound del celebre Modern Jazz Quartet rivive grazie ad una formazione veneto-toscano-romagnola che evita però accuratamente il mero calligrafismo stilistico. Il quartetto italiano mescola sì, al pari dell'illustre predecessore, il linguaggio del jazz con influenze della cultura classica europea, ma riesce a far emergere una propria personalità espressiva, frutto dell'incontro delle singole, spiccate individualità. Nella speciale circostanza Alessandro Di Puccio, Paolo Birro, Paolo Ghetti e Alessandro Fabbri allargano il proprio organico al poderoso sax di Piero Odorici, uno dei migliori solisti italiani di estrazione bop, così come lo stesso Modern Jazz Quartet si aprì più volte a significativi contributi esterni.


Giovedì 6 marzo
Lugo (RA), Teatro Rossini, ore 21
RICHARD GALLIANO SEPTET "PIAZZOLLA FOREVER"
Richard Galliano - fisarmonica, bandonéon; Hervé Sellin - pianoforte
Jean-Marc Phillips Varjabedian - primo violino; Lionel Schmidt - secondo violino; Jean-Marc Apap - viola; Henri Demarquette - violoncello; Stephane Logerot - contrabbasso

Alla guida di un organico di impronta cameristica, che comprende tra l'altro uno dei più quotati pianisti jazz d'oltralpe, Richard Galliano, colui che più di ogni altro ha contribuito negli ultimi decenni al rilancio della fisarmonica non solo nel jazz, rende sentito omaggio al suo Maestro, ripercorrendone l'affascinante itinerario artistico attraverso alcune notissime ma sempre sorprendenti composizioni: da Adios Nonino alla altrettanto famosa Libertango, da Oblivion a Milonga del Angel, fino a pagine impegnative come Concerto Para Bandoneon Y Orquesta e le Quattro stagioni scritte da Piazzolla ispirandosi al celebre ciclo vivaldiano. Composizioni che hanno elevato il tango argentino al rango di autentica musica d'arte e che Galliano interpreta con la sensibilità e l'estro che gli sono propri.


Venerdì 7 marzo
Castel San Pietro Terme (BO), Sala Cassero, ore 21:15
in collaborazione con "Cassero Jazz"
COLOMBRIZZO
Eugenio Colombo - sassofoni, flauto; Carlo Rizzo - tamburelli

MAURO PATRICELLI "La Partenza della Sposa"
Javier Girotto - sax soprano, sax baritono; Diana Torto - voce; Anton Berovski - violino; Maurizio Rolli - contrabbasso; Mauro Patricelli - pianoforte

Il binomio jazz e folklore è da tempo al centro della ricerca di numerosi solisti italiani che attingono alle tradizioni popolari della penisola per innervarle mediante una audace prassi improvvisativa. È il caso del sassofonista Eugenio Colombo e del percussionista Carlo Rizzo e del pianista Mauro Patricelli. I primi due sono protagonisti di un dialogo paritario nel quale i sax di Colombo esplorano labirintici sentieri sonori, mentre Rizzo con i suoi tamburelli, costruiti da lui stesso, crea continue e incalzanti trame poliritmiche. La partenza della sposa, nuovo progetto di Mauro Patricelli, parte invece da documenti sonori della tradizione orale abruzzese e del chietino in particolare, zona di nascita dello stesso musicista e compositore, che all'approccio scientifico di ricerca sul campo ha fatto seguire una libera reinvenzione poetica dei materiali originali.


Sabato 8 marzo
Castel San Pietro Terme (BO), Sala Cassero, ore 21:15
in collaborazione con "Cassero Jazz"
TERRE DI MEZZO QUINTETTO feat. TROVESI e FIORAVANTI
Emiliano Rodriguez - sassofoni; Simone Zanchini - fisarmonica; Roberto Bartoli - contrabbasso; Gianluigi Trovesi - clarinetti, sax alto; Ettore Fioravanti - batteria;

Il gruppo Terre di Mezzo nasce dall'incontro fra il sassofonista Emiliano Rodriguez, il fisarmonicista Simone Zanchini e il contrabbassista Roberto Bartoli, allargandosi strada facendo a due forti personalità quali il sassofonista e clarinettista Gianluigi Trovesi e il batterista Ettore Fioravanti. L'identità musicale della formazione è caratterizzata dalla fusione di stili diversi, in un gioco di richiami a tradizioni popolari filtrati dalla sensibilità jazzistica di tutti i suoi componenti. Tutto ciò fa di Terre di Mezzo uno dei gruppi italiani piò originali del momento, apprezzato anche all'estero proprio per quel caleidoscopio sonoro che lo anima e sorregge.


Domenica 9 marzo
Castel San Pietro Terme (BO), Sala Cassero, ore 21:15
in collaborazione con "Cassero Jazz"
GREG OSBY/JASON MORAN DUO
Greg Osby - sassofoni; Jason Moran - pianoforte

TRANS EUROPE TRIO
Marco Tamburini - tromba, flicorno; Christian Escoudé - chitarra; Paolo Ghetti - contrabbasso

Uno dei sassofonisti americani attualmente più in vista incontra uno dei più talentosi pianisti connazionali delle ultimissime generazioni. Dotato di un'eccellente padronanza della tastiera e di un'ampia conoscenza della tradizione pianistica afro-americana, Jason Moran si è infatti distinto in vari contesti e il faccia a faccia con Greg Osby, già tra i principali animatori della newyorkese M-BASE, rappresenta un nuovo capitolo della sua carriera tutto da seguire. Massima attenzione merita anche il Trans Europe Trio, sorto dalla collaborazione fra il trombettista Marco Tamburini e il chitarrista transalpino Christian Escoudé, uno dei maggiori specialisti europei delle sei corde. La formazione è completata dal contrabbassista Paolo Ghetti, strumentista solido e affidabile.


Mercoledì 12 marzo
Longiano (FC), Teatro Petrella, ore 21
in collaborazione con "La Tradizione del Nuovo"
ENRICO RAVA/STEFANO BOLLANI DUO
Enrico Rava - tromba, flicorno; Stefano Bollani - pianoforte

Enrico Rava e Stefano Bollani rappresentano da tempo una coppia artistica fra le più avvincenti, nonostante le differenze generazionali. Il duo, di cui la francese Label Bleu ha da poco licenziato un album con la registrazione del concerto del luglio 2001 al festival canadese di Montreal, si esprime attraverso un composito repertorio che spazia da brani originali dello stesso trombettista triestino a standard americani e classici della canzone italiana. In questo contesto Rava e Bollani dialogano ad armi pari stimolandosi l'un l'altro e ricavandosi ampi spazi solistici, dove da una parte si impone il solare, toccante lirismo del primo, sia alla tromba che al flicorno, e dall'altra si fa strada un pianismo che è il felice punto di raccordo fra varie influenze stilistiche.


Giovedì 13 marzo
Rimini, Teatro degli Atti, ore 21
LEE KONITZ STRING PROJECT
arranged by OHAD TALMOR feat. SPRING STRING QUARTET
Lee Konitz - sax alto; Ohad Talmor - clarinetto, clarinetto basso, arrangiamenti;
SPRING STRING QUARTET: Christian Wirth - violino; Marcus Wall - violino; Julian Gillesberger - viola; Stephan Punderlitschek - violoncello

Lo storico contraltista che negli anni Cinquanta fu a fianco di Lennie Tristano condividendone i principi che diedero luogo alla importante stagione del cool jazz, presenta il suo nuovo String Project, coadiuvato dall'austriaco Spring String Quartet, specializzato nel repertorio del Novecento (Debussy, Ravel, Satie, ecc.), e dall'elvetico Ohad Talmor in qualità di arrangiatore. Ma al contrario di più o meno riusciti tentativi di mescolare i mondi della musica classica con il jazz, questo di Lee Konitz è progetto che pone entrambi sullo stesso piano, alla ricerca di una effettiva integrazione. D'altro canto, la lunga e luminosa carriera del sassofonista americano è disseminata di collaborazioni ed esperimenti, anche piuttosto audaci, e pure questa volta ci sono tutti gli ingredienti perché l'impresa sia coronata da risultati artistici di pregio.


Domenica 16 marzo
Dozza (BO), Circolo Culturale ART-ArteRicercaTeatro, ore 21:30
in collaborazione con "DozzaJ"
MAURIZIO GIAMMARCO TRIO
Maurizio Giammarco - sassofoni, flauto, elettronica; Dario Deidda - contrabbasso; John Arnold - batteria

Maurizio Giammarco è uno dei sassofonisti italiani con maggior esperienza internazionale. Attivo sin dai primi anni Settanta, ha infatti collezionato un gran numero di collaborazioni con colleghi d'oltre confine: bastino per tutti i nomi di Chet Baker, Lester Bowie, Dave Liebman, Billy Cobham, Peter Erskine, Toots Thielemans. E lunga è ovviamente la lista di musicisti italiani con cui ha suonato o registrato: da Giorgio Gaslini a Enrico Rava, da Enrico Pieranunzi a Giovanni Tommaso. Ha inoltre diretto numerosi propri gruppi, tra cui Lingomania, formazione con la quale il sassofonista ha esplorato a fondo i territori del jazz elettrico, tornando successivamente alla dimensione acustica, al centro tra l'altro dello stesso trio con il bassista Dario Deidda e il batterista John Arnold.


Lunedì 17 marzo
Imola (BO), Teatro Comunale Ebe Stignani, ore 21
DAVE DOUGLAS SEPTET
Dave Douglas - tromba; Seamus Blake - sax tenore; Jamie Saft - tastiere; David Gilmore - chitarra; Brad Jones - basso; Ikue Mori - drum machine; Derrek Philipps - batteria

Solista ferratissimo, stilisticamente discendente da quei trombettisti che hanno fatto tesoro della grande lezione di Clifford Brown, primo fra tutti Booker Little, Dave Douglas è da almeno un decennio uno dei principali protagonisti del jazz contemporaneo, come testimoniano anche le numerose vittorie ottenute in prestigiosi referendum internazionali. Alla profonda conoscenza della tradizione, Douglas accompagna però da sempre una ricerca verso il nuovo che col tempo ha preso strade diverse, incrociando sul suo cammino la musica klezmer, influenze balcaniche, il più radicale linguaggio improvvisativo, anche europeo, la sperimentazione elettronica e altro ancora. Il settetto con cui si esibisce a Imola è un progetto in cui l'integrazione fra suoni acustici ed elettronici funge da collante per le sortite solistiche del leader e dei suoi valenti compagni di avventura.


Sabato 22 marzo
Dozza (BO), Circolo Culturale ART-ArteRicercaTeatro, ore 21:30
in collaborazione con "DozzaJ"
RAFFAELLO PARETI TRIO feat. "COCCO" CANTINI, ANTONELLO SALIS
Lello Pareti - contrabbasso; Stefano "Cocco" Cantini - sassofoni; Antonello Salis - fisarmonica

La duttilità, la notevole capacità di invenzione melodica, la naturalezza con la quale sanno plasmare ogni frammento delle loro numerose esperienze musicali in forme sempre nuove e stimolanti, sono gli elementi che accomunano i componenti di questo gruppo. Lello Pareti, Stefano Cantini e Antonello Salis condividono una nuova esperienza in cui il rigore della ricerca e l'amore per la canzone si fondono mirabilmente, dando luogo a qualcosa di davvero coinvolgente, per loro e per il pubblico che li ascolta.


Lunedì 24 marzo
Imola (BO), Teatro Comunale Ebe Stignani, ore 21
KOÇANI ORKESTAR & PAOLO FRESU/ANTONELLO SALIS
Paolo Fresu - tromba, flicorno, effetti; Antonello Salis - pianoforte, fisarmonica; Ismael Saliev - sassofono; Mendu Saliev - tuba baritono; Turan Gaberov - tromba; Sukri Kadriev - tromba; Esat Saliev - tuba baritono; Saban Jasarov - tapan (percussione); Ismail Jasarov - basso tuba; Redzai Durmisev - tuba baritono; Deladin Demirov - clarinetto; Ajlur Azizov - voce; Zlate Nikolov - fisarmonica
co-produzione originale Europe Jazz Network-Pannonica-Verdearancio-Marsab

"La prima volta che li ho sentiti è stato un colpo di fulmine: è stato un amore a prima vista. Perché li amo? Beh è facile rispondere: mi ricordano la banda in cui suonavo quando ero piccolo e mi danno un senso di gente che oggi è raro respirare. Quando la tradizione ha queste caratteristiche è difficile restare inermi. Quando si vede e si ascolta suonare questa gente, l'aggettivo che resta dentro non può che essere: indimenticabili!". In queste parole di Paolo Fresu stanno tutte le ragioni dell'inedito incontro fra lo stesso trombettista sardo, la Koçani Orkestar, una delle più apprezzate e spettacolari formazioni balcaniche, e Antonello Salis. Un incontro che si preannuncia particolarmente intrigante, fra ritmi irresistibili e inebrianti profumi jazzistici, fra composizione e improvvisazione, fra tradizione e modernità.


Martedì 25 marzo
Ravenna, Teatro Alighieri, ore 21
WAYNE SHORTER ACOUSTIC QUARTET
Wayne Shorter - sassofoni; Danilo Perez - pianoforte; John Patitucci - contrabbasso; Brian Blade - batteria

Già colonna del mirabile quintetto di Miles Davis degli anni Sessanta e poi dei Weather Report, diretti insieme al tastierista Joe Zawinul, Wayne Shorter è tornato negli ultimi anni alla ribalta con un nuovo quartetto che si è subito imposto come una delle migliori formazioni guidate dal sassofonista in tanti anni di brillante carriera. Come attesta, tra l'altro, la vittoria nel "Top Jazz 2002" del mensile Musica Jazz di Footprints Live, eccellente album che ripercorre le principali tappe di un luminoso percorso artistico segnato da splendide composizioni come "Sanctuary", "Masqualero" o la stessa "Footprints", solo per nominarne alcune. Insieme a Danilo Perez, John Patitucci e Brian Blade, tutti musicisti di indiscutibile valore, Shorter è tornato quindi ad esprimersi ad altissimi livelli e non c'è altro che da auspicare che la nuova stagione creativa del sassofonista possa continuare ancora a lungo.


Venerdì 28 marzo
Forlì, Naima Club, ore 22
DAVID LINDLEY/WALLY INGRAM
David Lindley - chitarra, lap steel, slide, violino, chitarra hawaiana, saz, ukulele, bouzouki, banjo, mandolino; Wally Ingram - batteria, percussioni

Conosciuto e apprezzato inizialmente per essere stato a lungo uno dei più stretti collaboratori del cantautore Jackson Browne, oltre che leader prima dei Kaleidoscope e poi di un proprio gruppo denominato Rayo-X, David Lindley è un polistrumentista dall'ampio raggio d'azione, a proprio agio sia in contesti blues e folk, sia in altri dove si impone una visione sonora a 360°. Tra le sue molte altre collaborazioni si ricorda quella con il chitarrista Henry Kaiser, insieme al quale Lindley ha compiuto una profonda immersione nella tradizione musicale del Madagascar. E tra i suoi partner più assidui c'è il batterista Wally Ingram, distintosi anche al fianco, tra gli altri, di Sheryl Crow, Neil Young, Tracy Chapman, Taj Mahal e dello stesso Jackson Browne. Insomma, quello del duo David Lindley - Wally Ingram si annuncia un concerto nel segno di una musica fatta di suoni e colori diversi.


Domenica 30 marzo
San Lazzaro di Savena (BO), Teatro Itc, ore 21:30
ASSIF TSAHAR/COOPER-MOORE DUO
Assif Tsahar - sassofoni; Cooper-Moore - pianoforte, percussioni
in collaborazione con ExB Associazione Culturale

Originario di Israele, il sassofonista Assif Tsahar è oggi uno dei nomi di punta dell'avanguardia jazzistica newyorkese, con alle spalle tra l'altro significative esperienze con varie formazioni dirette dal contrabbassista William Parker, fra cui la Little Huey Creative Music Orchestra, nelle cui file ha militato anche il pianista Cooper-Moore, altra personalità di spicco della nuova scena della Big Apple e coinvolto anche in progetti di Butch Morris, maestro delle conductions. Sia Assif Tsahar, che è stato uno dei fondatori dell'etichetta Hopscotch, sia Cooper-Moore hanno le proprie radici musicali ben piantate nel free jazz, i cui stilemi vengono filtrati dalla sensibilità dei due musicisti, subendo un conseguente aggiornamento.


Mercoledì 2 aprile
Dozza (BO), Circolo Culturale ART-ArteRicercaTeatro, ore 21:30
in collaborazione con "DozzaJ"
TIZIANA GHIGLIONI QUARTETTO
Tiziana Ghiglioni - voce; Roberto Cecchetto - chitarra; Piero Leveratto - contrabbasso; Tiziano Tononi - batteria

Per anni è stata l'unica vera voce italiana del jazz, ma anche adesso, che la concorrenza si è fatta agguerrita, Tiziana Ghiglioni è ben lungi dall'abbandonare il suo ruolo guida in un mondo che l'ha vista debuttare nel 1979, in qualità di allieva di Giorgio Gaslini, suo mentore. Da allora si sono succedute altisonanti collaborazioni internazionali (Kenny Drew, Mal Waldron, Steve Lacy, Charlie Mariano, Paul Bley, Lee Konitz) e con i più affermati jazzisti di casa nostra (Rava, D'Andrea, Trovesi, Fresu e, naturalmente, lo stesso Gaslini), in parallelo all'ideazione di innumerevoli propri gruppi e progetti, alcuni dei quali dedicati a grandi firme della migliore canzone d'autore italiana, quali Luigi Tenco e Lucio Battisti. Il quartetto, alla cui guida si ascolta nella circostanza, è la sua formazione abituale, comprendente solisti di razza quali il chitarrista Roberto Cecchetto, il bassista Piero Leveratto e il batterista Tiziano Tononi.


Giovedì 3 aprile
Ravenna, Teatro Rasi, ore 21
Teatro della Tosse in collaborazione con il Teatro Civico di La Spezia
"La storia del labirinto" di Mara Baronti
ENZO FAVATA/ALFREDO LAVIANO/MARA BARONTI

Enzo Favata - sassofoni, strumenti etnici a fiato, live electronic; Alfredo Laviano - percussioni, live electronic; Mara Baronti - voce narrante Suono: Michele Palmas. Esecuzione luci e video: Francesco Menconi.
Spettacolo a cura di Valerio Binasco.
in collaborazione con Ravenna Teatro

Un "narratore" non legge e non dice a memoria: offre il suo racconto modificando linguaggio e ritmi a seconda del pubblico che incontra, improvvisa sul tema di cui è totalmente padrone. Così come avviene nel jazz. E da questa similarità è nata la voglia di mettere insieme i due linguaggi, verbale e musicale, perché si potenzino a vicenda e perché meglio riviva il mondo del racconto. Lasciandosi il massimo della libertà reciproca. Senza schemi ingabbiati. Così come deve essere una narrazione. L'incontro fra la voce recitante di Mara Baronti e gli strumenti di Enzo Favata e Alfredo Laviano, con l'attiva complicità di Valerio Binasco, parte da qui e crea un paesaggio sonoro a cavallo fra mediterraneo e jazz, fra arcaico e moderno. Il tutto nel segno del mito del labirinto.


Venerdì 4 aprile
Dozza (BO), Circolo Culturale ART-ArteRicercaTeatro, ore 21:30
in collaborazione con "DozzaJ"
VIKTORIA FREY
musiche di Hanns Eisler e Kurt Weill su testi di Bertolt Brecht

Sabina Meyer - voce; Lauro Rossi - trombone; Fabrizio Puglisi - pianoforte; Fabrizio Spera - batteria

Il gruppo Viktoria Frey, costituito da quattro musicisti dalle molteplici esperienze creative nell'ambito del jazz più avanzato, si è formato nella primavera del 2000 con l'intento di dedicarsi all'interpretazione della musica di Hanns Eisler, uno dei maggiori compositori europei del Novecento. Attraverso l'uso di pratiche come l'improvvisazione e il trattamento elettronico, o più genericamente grazie ad un approccio musicale non convenzionale, l'opera dell'autore tedesco viene rielaborata modificandone l'equilibrio compositivo originale ma nel contempo restituendone intatta la concretezza di contenuti, oltre che sottolineandone la straordinaria attualità.

Venerdì 4 aprile
Ravenna, Teatro Rasi
"Mister Jazz"
ore 10-13, 15-18: WORKSHOP di CANTO - "La vocalità nella musica popolare brasiliana"
con BARBARA CASINI


Sabato 5 aprile
Ravenna, Teatro Rasi
"Mister Jazz"
ore 10-13, 15-17: WORKSHOP di CANTO - "La vocalità nella musica popolare brasiliana"
con BARBARA CASINI

ore 14-18: WORKSHOP di MUSICA D'INSIEME aperto a tutti gli strumenti
con DOCTOR 3
Danilo Rea - pianoforte; Enzo Pietropaoli - contrabbasso; Fabrizio Sferra - batteria

Sabato 5 aprile
Ravenna, Teatro Rasi, ore 21
BARBARA CASINI/SANDRO GIBELLINI DUO
Barbara Casini - voce; Sandro Gibellini - chitarra

DOCTOR 3
Danilo Rea - pianoforte; Enzo Pietropaoli - contrabbasso; Fabrizio Sferra - batteria

Per il tradizionale appuntamento con i seminari di "Mister Jazz" sono di scena quest'anno la cantante toscana Barbara Casini, profonda conoscitrice dello sfaccettato universo della musica popolare brasiliana, e Doctor 3, formazione compatta che si muove agevolmente tra materiale tematico di varia provenienza, incluse pagine della migliore canzone d'autore italiana rilette, ovviamente, in una squisita chiave jazzistica. Sia la Casini che i componenti di Doctor 3 impernieranno i rispettivi incontri sulle ricche esperienze collezionate in tanti anni di intensa attività concertistica e discografica. A coronamento della parte didattica, il concerto, nel corso del quale Barbara Casini sarà coadiuvata da uno dei suoi partner più assidui e congeniali, il chitarrista Sandro Gibellini.


Domenica 6 aprile
Rimini, Teatro degli Atti, ore 21
FRANCO D'ANDREA/LUIS AGUDO DUO
Franco D'Andrea - pianoforte; Luis Agudo - percussioni

JOBIM/MORELENBAUM GROUP
Paula Morelenbaum - voce; Paulo Jobim - voce, chitarra; Daniel Jobim - pianoforte; Jacques Morelenbaum - violoncello; Feijao - percussioni

Nonostante abbia in carnet un solo album, il Red Records Enrosadira del 1992, il duo di Franco D'Andrea e Luis Agudo è una di quelle esperienze di ascolto che sono diventate un classico: il sodalizio fra il pianista italiano e il percussionista argentino è infatti solido e si è espresso anche in altri contesti, sempre sorretto da un confronto sincero all'insegna della ricerca di integrazione fra le rispettive, forti personalità. E musica come strumento di comunicazione è anche l'idea che sorregge il gruppo guidato da Paulo e Daniel Jobim, rispettivamente figlio e nipote del grande Antonio Carlos Jobim, e da Jacques Morelenbaum, noto per le sue collaborazioni con Caetano Veloso, Gal Costa, Milton Nascimento e altri maestri della musica brasiliana, compreso lo stesso Jobim padre, al quale il violoncellista ha dedicato un album inciso insieme al giapponese Ryuichi Sakamoto.


Giovedì 10 aprile
Longiano (FC), Teatro Petrella, ore 21
in collaborazione con "La Tradizione del Nuovo"
ANTONELLO SALIS/SIMONE ZANCHINI DUO
Antonello Salis - fisarmonica; Simone Zanchini - fisarmonica

Un duo di fisarmoniche è oggi molto più di una semplice curiosità, specialmente se in campo ci sono Antonello Salis, fantasioso musicista che della fisarmonica fa da sempre un uso originalissimo, e il più giovane ma tutt'altro che inesperto talento di Simone Zanchini, altro strumentista eclettico che ha all'attivo collaborazioni con Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi e altri. In occasione del festival jazz di Clusone del 2002, il collaudato duo Salis - Zanchini si è allargato al contributo del batterista olandese Han Bennink, a ulteriore testimonianza della dirompente creatività dei due musicisti, capaci di coinvolgere il pubblico come pochi altri nelle loro avventurose scorribande sonore.


Venerdì 11 aprile - Sabato 12 aprile
Modena, The House, ore 21
"GOTTA GO"
progetto danza e musica

danza: TERI J. WEIKEL, ROSSELLA FIUMI
musica dal vivo: ANTONELLO SALIS, MICHELE RABBIA
Antonello Salis - pianoforte, fisarmonica; Michele Rabbia - percussioni
co-produzione originale Europe Jazz Network-TIR Danza

Sin dalla sua prima edizione, Crossroads presta particolare attenzione agli incontri tra jazz e danza: anche nel 2003 non poteva perciò mancare una nuova produzione dedicata a questo affascinante e sempre stimolante connubio interdisciplinare. E ancora una volta ne è protagonista la danzatrice e coreografa statunitense Teri J. Weikel, tutt'altro che a digiuno di esperienze del genere, avendo collaborato in passato con, fra gli altri, l'inglese John Surman, l'Art Ensemble Of Chicago, Rita Marcotulli e Antonello Salis. Il pianista e fisarmonicista sardo sarà nuovamente al fianco della Weikel in Gotta Go, insieme al percussionista Michele Rabbia e ad un'altra danzatrice e coreografa, Rossella Fiumi.


Martedì 15 aprile
Imola (BO), Teatro Comunale Ebe Stignani, ore 21
ART ENSEMBLE OF CHICAGO "REUNION"
Roscoe Mitchell - sassofono contralto, tenore, soprano e baritono, flauti, percussioni; Joseph Jarman - sassofono tenore, soprano e contralto; Malachi Favors - contrabbasso, percussioni; Don Moye - batteria, percussioni

Da oltre trent'anni l'Art Ensemble Of Chicago è sinonimo di Great Black Music, una musica che fonde tradizione e avanguardia nel segno della più autentica cultura afro-americana. Il gruppo, che nel 1999 ha perso per sempre una delle sue colonne, il trombettista Lester Bowie, ha riaccolto di recente nelle proprie file un altro dei suoi membri fondatori, il sassofonista Joseph Jarman, che nella metà degli anni Novanta aveva abbandonato i compagni per dedicarsi a studi spirituali. L'attuale configurazione a quartetto, che sovente si apre a contributi esterni, vede dunque Jarman accanto all'altro sassofonista Roscoe Mitchell, al contrabbassista Malachi Favors e al batterista Don Moye. Il magico rituale musicale dell'Art Ensemble Of Chicago è dunque ancora lungi dal giungere a termine: un segno che il jazz più creativo resiste all'incedere del tempo e delle mode.


Giovedì 17 aprile
Malalbergo (BO), Auditorium Scuole di Altedo, ore 21
in collaborazione con "Donne in Jazz"
MEPHISTA
Sylvie Courvoisier - pianoforte; Ikue Mori - drum machine; Susie Ibarra - percussioni, batteria

Mephista è una delle più interessanti proposte degli ultimi tempi. Un trio tutto al femminile che include la pianista elvetica, attualmente residente a New York, Sylvie Courvoisier, la nipponica Ikue Mori, specialista in marchingegni elettronici assurta a notorietà alla fine degli anni Settanta con i DNA di Arto Lindsay e il movimento No Wave, e la batterista californiana di origini filippine Susie Ibarra. Ascoltarlo su disco (Black Narcissus, pubblicato dalla Tzadik) o ancora meglio dal vivo significa trovarsi immersi in paesaggi sonori apparentemente inquietanti ma in realtà ricchi di fascino. Paesaggi dove alberga un'idea di suono totale, un mix di elettronica e suoni acustici che viene esaltato da una pratica dell'improvvisazione liberissima ma nel contempo abilmente controllata dalle mani esperte delle sue artefici.


Venerdì 25 aprile
Forlì, Naima Club, ore 22
JAMES TAYLOR QUARTET & guests
James Taylor - organo Hammond; David Taylor - chitarra; Gary Crockett - basso; Neil Robinson - batteria; John Willmott - sassofono, flauto; Graham Flowers - tromba; Yvonne Yanney - voce

Una miscela esplosiva di soul, funk, jazz, spy movies, rhythm'n blues: è questa la ricetta del successo di James Taylor, uno dei padri dell'acid jazz ma soprattutto autorevole specialista dell'organo Hammond, strumento dal sound inconfondibile al cui rilancio internazionale il musicista inglese ha notevolmente contribuito. Alla guida del suo spettacolare quartetto, Taylor ha diffuso a livello planetario il verbo dell'acid jazz, facendo assaporare alle giovani leve suoni del passato che difficilmente avrebbero ascoltato. Nel corso degli anni, Taylor ha anche collezionato importanti collaborazioni con U2, Pogues, Manic Street Preachers, persino con vecchie glorie come Tom Jones e Tina Turner. Segno che il suo carisma è riconosciuto da più generazioni.


Martedì 29 aprile
Rimini, Teatro degli Atti, ore 21
DE VITO/REA/PIETROPAOLI/GATTO
"Portrait of a Lady" Omaggio a Joni Mitchell

Maria Pia De Vito - voce; Danilo Rea - pianoforte; Enzo Pietropaoli - contrabbasso; Roberto Gatto - batteria

JEWELS & BINOCULARS "The Music of Bob Dylan"
Michael Moore - clarinetto, sax alto; Lindsay Horner - basso; Michael Vatcher - batteria

Una serata dedicata a due pilastri della canzone d'autore americana fiorita negli anni Sessanta: Joni Mitchell e Bob Dylan. La prima è al centro della proposta di un quartetto capeggiato dalla napoletana Maria Pia De Vito, versatile vocalist di riconosciuto valore internazionale, e comprendente musicisti tanto affidabili quanto fantasiosi del calibro di Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto. Le canzoni di Dylan vengono invece rivisitate da un trio statunitense che vede in primo piano il clarinettista e sassofonista Michael Moore, già componente tra l'altro del funambolico Clusone Trio. Sia l'uno che l'altro gruppo partono dalla canzone per addentrarsi in territori in cui l'improvvisazione è il mezzo ideale per infondere inedite e sorprendenti sfumature ai materiali originali.


Giovedì 1 maggio
Minerbio (BO), Teatro Minerva, ore 21
in collaborazione con "Donne in Jazz"
GIRL TALK meets THE RHYTHM SECTION
Helga Plankensteiner - sax alto; Sybille Kofler - sax alto; Giuliana Beberi - sax alto e voce; Rosarita Crisalfi - sax tenore; Susanna Crociani - sax baritono; Michael Loesch - pianoforte; Luca Pisani - contrabbasso; Peter Paul Hofmann - batteria

Le Girl Talk sono un quintetto di sassofoni tutto al femminile costituito nel 2001. Il gruppo propone un repertorio di brani originali scritti dalla austriaca Helga Plankensteiner e da altri autori, oltre a cover in chiave jazzistica di celebri pop songs tratte dai songbook di Luigi Tenco, Mina e dei Beatles. Di loro hanno scritto: "Le Girl Talk sono un ensemble di impatto molto soft, dove i sassofoni non graffiano, non cercano effetti stridenti ed esasperati, ma piuttosto quei livelli più seduttivi e intriganti di sonorità corali da big band in miniatura". La formazione è completata nell'occasione da una ritmica che contribuisce ad alimentare l'impatto spettacolare del collettivo.


Sabato 3 maggio
Molinella (BO), Auditorium, ore 21
in collaborazione con "Donne in Jazz"
NNENNA FREELON QUARTET
Nnenna Freelon - voce; Brandon McCune - pianoforte; Wayne Batchelor - contrabbasso; Woodrow Williams - batteria

Con ben cinque Grammy Nomination nel suo carnet - ma ci sono anche due nomination al Lady of Soul del Train Award e le vittorie del francese Billie Holiday Award e del Eubie Blake Award - Nnenna Freelon è una delle nuove, indiscusse star del canto jazz. Tra i suoi numerosi ammiratori c'è Stevie Wonder, al quale la cantante ha dedicato un intero album (Tales of Wonder, su Concord). E tra le sue collaborazioni spiccano quelle con Ray Charles, Al Jarreau e Dianne Reeves. A tutto ciò Nnenna Freelon è giunta grazie a innate doti vocali che col tempo hanno acquisito forza e spessore, sposandosi con una sofisticata espressività e con una invidiabile presenza scenica. E benché sia ormai assurta negli States al rango di celebrità, la Freelon pone sempre in primo piano l'idea di musica e arte come strumenti educativi e sociali.


Martedì 6 maggio
Budrio (BO), Teatro Consorziale, ore 21
in collaborazione con "Donne in Jazz"
MERIDIANA MULTIJAZZ ORCHESTRA + FARAUALLA
Cinzia Eramo, Gianna Montecalvo - voci; Vittorino Curci, Vittorio Gallo, Felice Mezzina, Roberto Ottaviano, Gaetano Partipilo, Nicola Pisani - sassofoni; Cesare Dell'Anna, Vincenzo DeLuci, Antonelli Doni, Pino Minafra, Luca Calabrese - trombe; Franco Angiulo, Michele Marzella, Lauro Rossi, Bartolo Mercadante - tromboni; Pino Mazzarano - chitarra; Admir Skhurtaj - fisarmonica; Gianni Lenoci - pianoforte, Giorgio Vendola - contrabbasso; Marcello Magliocchi, Vincenzo Mazzone - batteria e percussioni FARAUALLA: Shannon Anderson, Gabriella Schiavone, Maristella Schiavone, Teresa Vallarella - voci

Faraualla è la più profonda cavità carsica della Murgia, l'altopiano pugliese. È una voragine che si apre fra distese di grano, pascoli e masserie, isola di silenzi che ha ispirato credenze popolari. Faraualla è una parola di origine incerta la cui pronuncia riempie la bocca di voce ed è perciò naturale che sia diventata il nome di una formazione vocale che coniuga la tradizione con la sperimentazione. Costituito nella seconda metà degli anni Novanta, il gruppo ha prestato la propria opera a numerose incisioni, collaborando con i gruppi Al Darawish e Pantarei, con Maria Pia De Vito, Mango, Andrea Parodi, Beppe Barra e altri. Nel 1999 ha inciso un proprio album, accolto con favore soprattutto in Francia. L'incontro con la Meridiana Multijazz Orchestra, nata per iniziativa della Provincia di Bari e dell'Istituzione Concertistica Orchestrale, testimonia ulteriormente la versatilità delle sue componenti. In programma, composizioni di Vittorino Curci, Pino Minafra, Roberto Ottaviano e Nicola Pisani.


Martedì 13 maggio
Reggio Emilia, Teatro Ariosto, ore 21
in collaborazione con ReggioEmiliaMusica
CRISTINA ZAVALLONI "Omaggio a Cathy Berberian"
Cristina Zavalloni - voce danzante; Andrea Rebaudengo - pianoforte; Ensemble da camera
nuove opere commissionate a Louis Andriessen, Paolo Castaldi, Claudio Lugo, Uri Caine
musiche di Berio, Beatles-Andriessen, Offenbach, Ives, Zavalloni
installazione di Daniele Abbado - consulenza coreografica di Mauro Bigonzetti

Un omaggio disincantato a vent'anni dalla scomparsa di un'artista sublime che ha saputo ridisegnare in maniera originalissima i connotati dell'interprete vocale: a ricordare la figura di Cathy Berberian è Cristina Zavalloni, coadiuvata nella circostanza dal pianista Andrea Rebaudengo e da un ensemble strumentale da camera. In programma brani dei Beatles, di Luciano Berio, Offenbach, Ives e della stessa vocalist bolognese, oltre a nuove composizioni scritte appositamente dall'olandese Louis Andriessen, da Paolo Castaldi, Claudio Lugo e dall'americano Uri Caine. Ma l'omaggio a Cathy Berberian non sarà solo musicale: un patchwork di documenti originali, compresi foto e video, ripercorrerà la straordinaria avventura artistica di questa grande sperimentatrice dello strumento voce.


Giovedì 15 maggio
Granarolo (BO), Sala Arci, ore 21
in collaborazione con "Donne in Jazz"
SERENA BANDOLI/FABRIZIO TARRONI "A l'amour comme a la guerre"
Serena Bandoli - voce; Fabrizio Tarroni - chitarra

"Una canzone non è fatta solo per essere cantata, ma per essere mimata, raccontata: se tutto il mio corpo non aiuta il mio testo, non è più una canzone": in queste parole di Jacques Brel è racchiuso il senso di "A l'amour comme a la guerre", un viaggio fra la poesia e la canzone francese, attraverso pagine di Edith Piaf, Jacques Prevert, Leo Ferré, Boris Vian e dello stesso Brel. Un recital comunque non filologico, dove un palpabile pathos si sposa con una pungente ironia, e dove si respira l'atmosfera che animava le notti nei locali parigini del dopoguerra, nei quali il vino si incontrava con la poesia, la musica, la filosofia.


Venerdì 16 maggio
Baricella (BO), Auditorium Biblioteca, ore 21
in collaborazione con "Donne in Jazz"
RITA BOTTO QUARTETTO "ETHNEA" Omaggio a Rosa Balistreri
Rita Botto - voce; Teo Ciavarella - pianoforte, tastiere; Felice Del Gaudio - basso elettrico, chitarra; Roberto Rossi - percussioni

La voce indimenticabile di Rosa Balistreri, cantante folk figlia di una Sicilia un tempo culla di fermenti e crocevia di razze, lingue e culture, costituisce la fonte di ispirazione di questo progetto che vede in primo piano la cantante Rita Botto, siciliana trapiantata a Bologna che attinge alla tradizione della sua isola con uno sguardo verso la sperimentazione. Canti d'amore, dei carrettieri, dei contadini, di denuncia delle oppressioni subite dal popolo siciliano, ma anche scioglilingua allegri e scherzosi, vengono rivisitati in chiave moderna, grazie agli eleganti arrangiamenti firmati da Felice Del Gaudio. Il concerto comprende anche composizioni originali tratte dal recente CD Ethnea.


Mercoledì 21 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21
"A Duke Ellington non piaceva Hitchcock" di Aldo Gianolio (Ed. Mobydick)
parole in musica con
IVANO MARESCOTTI & FAXTET
Ivano Marescotti - voce narrante; Alessandro Valentini - tromba, flicorno; Guido Leotta - flauto, sassofono; Fabrizio Tarroni - chitarra; Gianluca Ravaglia - contrabbasso; Andrea Bacchilega - batteria

Spettacolo che traspone in scena il recente volume "A Duke Ellington non piaceva Hitchcock" del critico musicale Aldo Gianolio, al quale verrà attribuito il prossimo giugno un "Django d'Or" proprio per questa sua impresa letteraria. Nel libro Gianolio affronta in maniera scoppiettante e ironica, a tratti amara e sarcastica, la narrazione di eventi legati a grandi personalità del jazz (da Ellington a Monk, da Mingus a Miles Davis, da Sidney Bechet a John Coltrane). L'idea di farne uno spettacolo è venuta dopo un incontro con l'attore teatrale e cinematografico Ivano Marescotti. Da qui anche il coinvolgimento del gruppo romagnolo Faxtet, formazione non nuova ad esperienze di "musica - letteratura - teatro" che nell'occasione interagisce con gli altri protagonisti del progetto mediante musiche mai invadenti ma nemmeno semplice commento alle parole.


Giovedì 22 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21
STEFANO BOLLANI SOLO
Stefano Bollani - pianoforte

CHRIS POTTER QUARTET
Chris Potter - sassofoni; Kevin Hays - pianoforte, tastiere; Scott Colley - contrabbasso; Bill Stewart - batteria

"Uno di quei miracoli che ogni tanto, quasi inspiegabilmente, avvengono in Italia": così Enrico Rava, suo mentore, suole presentare in pubblico Stefano Bollani, premiato dalla rivista nipponica Swing Journal come "miglior nuovo talento internazionale" del 2002. Un prestigioso riconoscimento che va ad aggiungersi ai tanti conquistati in patria dal pianista toscano, che nella circostanza affronta l'impegnativa prova della solo performance dall'alto della sua incontestabile padronanza della tastiera. L'esibizione di Bollani sarà seguita da quella del quartetto di un'altra giovane star del jazz internazionale, il sassofonista Chris Potter, che, già componente degli Origin di Chick Corea ed ora in forza al quintetto di Dave Holland, coltiva in parallelo una proficua carriera solistica, contrassegnata tra l'altro dall'assegnazione di una recente edizione del danese Jazzpar. A fianco di Potter si ascolteranno altri quotati talenti delle ultime generazioni: il pianista Kevin Hays, il bassista Scott Colley e il batterista Bill Stewart, già partner di John Scofield e Pat Metheny.


Venerdì 23 maggio
Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21
FURIO DI CASTRI/GIANLUCA PETRELLA DUO
Furio Di Castri - contrabbasso; Gianluca Petrella - trombone

STEVEN BERNSTEIN SEX MOB
Steven Bernstein - tromba, slide trumpet; Briggan Krauss - sax; Tony Scherr - basso; Kenny Wollesen - batteria

Il contrabbassista Furio Di Castri, assiduo collaboratore, fra gli altri, di Paolo Fresu, e il trombonista Gianluca Petrella, uno dei solisti più maturi emersi negli ultimi anni nel panorama jazzistico nazionale, costituiscono un duo che pur essendo di recente formazione ha già dato ottime prove di sé, grazie all'immediata intesa raggiunta dai due brillanti strumentisti. Dal cuore di New York arrivano invece i Sex Mob, esplosivo quartetto dall'ampio repertorio che ingloba di tutto, da pop song a classici del jazz, a celebri temi tratti da colonne sonore. E il tutto è condito con una pungente ironia cui è praticamente impossibile rimanere indifferenti. A guidarli è Steven Bernstein, trombettista e virtuoso della slide trumpet, ex componente dei Lounge Lizards di John Lurie e ultimamente coinvolto da Lou Reed nel suo album The Raven.


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